Da Ramus a Kant: il dibattito sulla sillogistica

La sillogistica aveva acquisito in epoca medievale un ruolo d'indiscussa egemonia nell'elaborazione del pensiero nei suoi aspetti formali, con l'espressa o tacita supposizione che l'essere segua docilmente le figure e i moti della deduzione. In età moderna il presupposto ontologico cade, sotto la spinta combinata dell'empirismo baconiano e del razionalismo cartesiano. Da allora il formalismo sillogistico sembra esprimere solo una struttura astratta senza alcuna forza di presa sul reale, fermo restando il fascino della sua sistematicità. Non c'è stato filosofo moderno che non abbia tentato di rielaborare la teoria sillogistica al fine di renderla più rispondente alle esigenze della nuova scienza o di ridurla a pura tautologia. Sintomatico è che la sillogistica sia stata solo momentaneamente esclusa dalla cultura filosofico-scientifica. AI risorgere degli interessi formali essa riconquista il posto che le compete, non come unica possibile forma di deduzione scientifica ma come modello di una sistemazione matematica al di là della matematica.